Eroi – Tesori – Bottini

La Galleria degli Antenati degli Esterházy è una delle gallerie di famiglia barocche più grandi della europa centrale.
I dipinti sono parte delle collezioni del principe Paolo I (1635 - 1713) del XVII secolo e dovevano legittimare lo status e il grado dell’allora ambiziosa famiglia.
A tale scopo furono inseriti anche antenati “leggendari” come il principe della Valacchia Vlad III Tepes, che ispirò Stoker per il suo “Dracula”, ma trovarono collocazione nella schiera di antenati anche Attila re degli Unni o l’imperatore Carlo Magno.
I ritratti a grandezza naturale, che con i loro abiti sfarzosi e gioielli preziosi offrono anche uno sguardo nella storia degli abiti e dei gioielli ungheresi, sono presentati insieme agli sfarzosi mobili di rappresentanza barocchi e ai pregiati oggetti della camera dei tesori.
Raffinati capolavori in argento
Il fiore all’occhiello del percorso attraverso la Galleria degli Antenati è la sala dei mobili in argento. Qui sono esposti pezzi rari e unici al mondo: si tratta dei mobili in argento barocchi della camera dei tesori della famiglia Esterházy. Il pezzo forte della collezione è l’opulente tavolo in argento di David Schwestermüller (1665), un vero capolavoro per materiale ed esecuzione. Alla fortezza di Forchtenstein si è conservato ciò che non si può più ammirare a Versailles: i pregiatissimi mobili in argento di molte corti europee, infatti, furono fusi andando persi per rimpinguare le casse di guerra. Alla fortezza di Forchtenstein invece si sono conservati.
La caccia alla corte degli Esterházy
Nelle sale della mostra speciale negli alloggi dei principi alla fortezza di Forchtenstein, la mostra “Fürstliches Halali” illustra quattro secoli di tradizione venatoria alla corte degli Esterházy, offrendo una panoramica sui diversi aspetti della caccia. Lo spettro spazia dall’illustrazione delle diverse forme di caccia dei nobili alle armi da caccia degli Esterházy, dalla passione per la caccia grossa oltre oceano del principe Louis fino alle uniformi e alle porcellane venatorie: non da ultimo il dipinto di sette metri per tre del giardino zoologico di Eisenstadt del XVIII secolo.